Cos’è e a chi spetta l’indennità di accompagnamento?
L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica destinata a quelle persone con handicap grave che necessitano di un supporto costante nella vita quotidiana. Si tratta di un aiuto finanziario che ha lo scopo di garantire una maggiore autonomia e dignità alle persone con disabilità. Sono beneficiari di questa indennità coloro che presentano una limitazione persistente nelle attività della vita quotidiana, tale da richiedere l’assistenza continua di un’altra persona.
È fondamentale sottolineare che l’indennità di accompagnamento non deve essere confusa con l’invalidità civile. Quest’ultima è una prestazione assegnata a chi ha subito una riduzione della capacità lavorativa a causa di motivi di salute. Infatti, mentre l’invalidità civile viene riconosciuta anche per percentuali inferiori al 100%, per ricevere l’indennità di accompagnamento è necessario avere un’invalidità totale (100%) e specifici requisiti sanitari.
L’aumento ufficiale: quali saranno i nuovi importi nel 2026?
Dal 2026, gli importi indennità di accompagnamento subiranno un adeguamento significativo. Secondo le previsioni dell’INPS, si prevede un aumento assegno di accompagnamento che porterà l’importo mensile a 1.000 euro. Questo è un’importante notizia per tantissimi beneficiari, che vedranno migliorare la loro condizione economica grazie a questo incremento. L’importo annuale, quindi, sarà di 12.000 euro.
Questo adeguamento è basato sulle stime di perequazione e rivalutazione fornite dall’ISTAT, che tiene conto dell’andamento dell’inflazione nel nostro paese. L’aumento rappresenta un passo significativo verso un maggiore sostegno a favore delle persone con disabilità.
Come viene calcolato l’aumento dell’assegno di accompagnamento?
L’calcolo indennità di accompagnamento è governato da normative specifiche che stabiliscono come gli importi debbano essere adeguati nel tempo. La perequazione automatica pensioni riguarda una rivalutazione annuale degli importi, collegata all’andamento del costo della vita. Come comunica l’ISTAT, l’indice dei prezzi al consumo viene utilizzato per stabilire la percentuale di aumento da applicare all’indennità.
Dal 2026, il meccanismo di calcolo si baserà su questi dati per garantire che gli importi tengano conto delle variazioni economiche e inflazionistiche, assicurando così che le persone con disabilità possano affrontare al meglio le spese quotidiane.
Requisiti 2026: cosa non cambia per ottenere l’indennità
Nonostante l’aumento assegno di accompagnamento, i requisiti per poter accedere a questa prestazione restano invariati. Per ottenere l’indennità, è necessario soddisfare i seguenti criteri:
- Requisiti sanitari: Essere riconosciuti disabili con un’invalidità civile al 100% e necessitare di assistenza continua.
- Requisiti di cittadinanza: Essere cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea.
- Requisiti di residenza: Risiedere in Italia e registrarsi presso l’anagrafe.
- Requisiti anagrafici: Non è prevista un’età minima; la prestazione è accessibile anche ai minori.
È importante tenere presente che, al momento, questi requisiti non subiranno modifiche in associazione all’aumento degli importi nel 2026.
Come presentare la domanda per l’accompagnamento: guida passo-passo
Per ricevere l’indennità di accompagnamento, è necessario avviare una procedura di richiesta che segue alcuni passaggi fondamentali:
- Consultazione con il medico di base: È fondamentale iniziare la procedura con una visita dal proprio medico di fiducia, il quale valuterà le condizioni di salute e redigerà un certificato medico.
- Rilascio del certificato medico introduttivo (SS3): Questo è un documento necessario che attesta la condizione di invalidità.
- Compilazione della domanda: Puoi presentare la domanda online tramite il portale INPS indennità di accompagnamento o presso un ente abilitato. Dovrai allegare il certificato medico e la documentazione necessaria.
Dopo aver presentato la domanda, è importante monitorare lo stato di avanzamento e, se necessario, fornire ulteriori documenti o informazioni richieste dall’INPS.
Indennità di accompagnamento e altre prestazioni: le incompatibilità
È importante sapere che l’indennità di accompagnamento presenta alcune incompatibilità con altre forme di assistenza. Tra le incompatibilità più rilevanti troviamo:
- Ricoveri gratuiti in strutture sanitarie: nel caso in cui la persona riceva assistenza completa e gratuita in ospedale o in case di cura, non potrà beneficiare dell’indennità.
- Prestazioni di invalidità: la ricezione di alcune pensioni di invalidità può escludere il diritto all’indennità di accompagnamento.
Al contempo, ci sono prestazioni con cui è possibile cumulare l’indennità, come alcune forme di sostegno economico per i familiari del disabile. È importante informarsi su queste condizioni specifiche per avere un quadro chiaro della propria situazione.
In conclusione, l’indennità di accompagnamento 2026 rappresenta un’importante opportunità di supporto per molte famiglie, contribuendo a migliorare la qualità della vita di chi ha bisogno di assistenza. Rimanere informati e conoscere i dettagli riguardanti requisiti, procedure e importi è fondamentale per sfruttare appieno i diritti previsti dalla legge.










