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Affitti brevi, a Venezia canoni su del +30% . A Milano e Roma soggiorni più lunghi

Aprirà il 1° ottobre, a Milano, un immobile che promette di funzionare come “smart building” per turisti e di segnare l’avvio del turismo “digitale” in campo di affitti brevi. Si tratta di un ex colorificio in zona periferica, non troppo distante dall’università Bocconi, con 24 appartamenti, ristrutturato grazie a un intervento da mezzo milione di euro dalla proprietà (gruppo Vitofin) e affidato a Italianway, società che gestisce a Milano circa 400 appartamenti offerti in locazione transitoria, secondo due modalità: affitto breve sotto i 30 giorni, oppure formula “medium-stay”, oltre i 30 giorni, rivolta soprattutto alle imprese per i dipendenti stranieri.

La particolarità del nuovo complesso, chiamato B7 Apartments, è la dotazione di servizi innovativi. Gli ospiti avranno a disposizione un car sharing condominiale, grazie ai veicoli elettrici 2 posti Birò dell’azienda italiana Estrima. Due sono già disponibili, presto diventeranno dieci. Tutta la fase di check-in e check-out viene svolta a distanza, senza bisogno di incontrare personale della società per consegna e restituzione della chiave, anche senza avere lo smartphone di ultima generazione. Ai turisti (il roaming per gli stranieri è gratis) basterà comporre un numero di telefono per gestire l’apertura e chiusura della porta di ogni singolo appartamento. Sempre a distanza, grazie a un software proprietario costato 600mila euro, Italianway gestisce il condizionamento degli appartamenti secondo il calendario delle prenotazioni, in modo da ottimizzare i consumi, e tramite una app segnala l’avvenuto check-out all’impresa di pulizie, che così può inviare i propri addetti. Il facility management del complesso B7 Apartments è affidato a Manutencoop.

«La tecnologia apri porta e la gestione in remoto è possibile grazie a una rete di antenne che abbiamo installato in città. Per ora riguarda circa 60 appartamenti tra quelli in gestione e puntiamo ad estenderla, in accordo con i proprietari», racconta Gianluca Bulgheroni, coofondatore di Italianway, nonché amministratore della società di costruzioni milanese Edilpark. «A Milano le potenzialità degli affitti brevi sono enormi. A seconda dell’appartamento riusciamo a dare ai proprietari un rendimento netto annuo compreso fra il 3% e l’8%, con un tasso di occupazione che oscilla tra il 76% e l’85%. Numeri vincenti rispetto ad altre tipologie di affitto», spiega Davide Scarantino, l’altro socio fondatore. Che punta in futuro a un obiettivo ambizioso: «Una sola società di gestione per centinaia di appartamenti, con un sistema di gestione centralizzato, conferisce davvero allo stock di immobili la natura di unità e di albergo diffuso. Una caratteristica che potrebbe attirare investimenti anche dai grandi fondi, di solito interessati a uffici o immobili d’impresa ma non al residenziale, per via della sua eccessiva frammentazione sul territorio».

Italianway, attiva dal 2015, ha già superato i 6,5 milioni di fatturato annui e oggi impiega circa 50 dipendenti diretti. La progettazione del B7 Apartments è stata curata dallo studio ReactionLab e tutti gli appartamenti rivisitano in chiave pop alcune delle zone più celebri della città.

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